| *Krystal* |
| | Apro questo topic xchè è da ieri sera che la discussione su questo "programma" si sta facendo calda. Vorrei la vostra opinione su quello che si è visto in tv ieri sera...io personalmente ho apprezzato solamente il fatto "visivo" (è sempre bello vederli e vedere che si parla di loro), ma nn ho assolutamente gradito le parole che hanno usato. Soprattutto, ho trovato del tutto sbagliate le persone che hanno chiamato ad intervenire su un argomento di cui era palese che non sapevano nulla. Vedi Syria e il cantante dei Linea 77 ('zzosono???) e vedi quella certa Sara che si vedeva che leggeva tutto. E soprattutto, ho trovato deprimente che ancora una volta, si sia parlato solo di gossip vecchio e becero e non di musica, dedicando l'80% del programma ad un'apologia scontata su Robbie (ma non era The Most - Take That?). Soprattutto, facendoci ancora passare x un fenomeno da baraccone. Scusate ma a quasi 30 anni io mi scogliono a sentire ste cose. Visto che MTV pare sorda alle lamentele (e pure alle lodi onestamente), ho scritto all'unica persona che in quel calderone ha detto delle cose giuste e con cognizione di causa. Ho scritto a Red Ronnie, invitandolo qui nel forum a dire la sua su questo argomento. Vi incollo la mail, che spero riceva una qualsiasi risposta: Ciao Red.
Non amo Sanremo, così stasera mi sono ritrovata a fare del pigro zapping. Quando ti ho visto, ho sorriso. Ho mollato il telecomando e ho lasciato che parlassero le mie emozioni. Su MTV davano The Most dedicato al mio gruppo preferito. Quattro persone che sono nella mia vita da sempre, che anche quando sembrava che non ci fossero in realtà erano lì, presenti. I Take That. Devo dire la verità, non ho molto amato quello che ho visto stasera. Forse le uniche parole che non hanno stonato sono state le tue. Quello che emoziona, quello che parte da un cuore per arrivare a un altro cuore, quello che permette a qualcuno di crescere, trasmettendo valori sani e positivi, non è sbagliato.
Questo è quello che ancora a distanza di tanti anni ci muove. Siamo un gruppo di ragazze ormai donne che hanno ancora un sogno. Che hanno costruito un “tempio” virtuale in cui a turno, come fedeli vestali custodi di un tempo che non c’è più, cercano di tenere vivo un ricordo. E contemporaneamente, cercano di far capire al resto del mondo che la musica che ci ha tenuto compagnia quando eravamo bimbe, ora è cresciuta insieme a noi. Ti scrivo per sapere un tuo parere, se hai visto la trasmissione. Siamo stanche di essere tacciate di fenomenologia tardo adolescenziale pseudo isterica. Questo poteva essere, forse, nel 1994….quando una piccola Daria si attaccava al collo del povero Mark…quando il pubblico del Roxy Bar era così rumoroso da non permettere ai ragazzi di cantare…so che tu ricordi tutto questo, eh Red? Ma ora siamo cresciute…viaggiamo sulla trentina adesso, alcune di noi sono sposate, altre lo saranno presto, altre ancora sono mamme…e loro….i nostri angeli, i nostri eroi, i nostri principi azzurri…sono scesi sulla terra adesso.
Sono amici, sono compagni di viaggio, sono traccia vivente dei nostri ricordi più belli. Sono delle note che dal passato ritornano a mischiarsi con il presente, con questi anni 2000 senza valori che ce li hanno restituiti come per magia….e dopo 10 anni, ci siamo ritrovate quasi per caso, a piangere, emozionarci ancora, per loro e con loro. Come se tutto questo tempo non fosse mai passato per dividerci, l’incantesimo della doppia T è tornato, forte come prima. Ha fatto nascere una stupenda amicizia, che è la nostra, unita e forte sotto questa passione, ma depurata di quelle scene che tu ricordi e che ci sono rimaste cucite addosso come un’etichetta scomoda.
La boyband è cresciuta. E’ una manband adesso. E le ex teenagers di una volta adesso sono donne. Che tra una pappa e un fornello, tra una bolletta da pagare e il bucato da stirare sanno ancora emozionarsi. Sanno sentirsi premiate per due lustri di pazienza e fede, ricevendo ancora una volta in dono gocce di pure emozioni, forti e travolgenti come quegli amori acerbi, assoluti, che sembrano non finire mai. Perché tutto questo è così difficile da vedere? Perché alla gente fa ancora gioco considerarci il pollaio dei quattro galletti? Abbiamo visto tante scene in questi quasi due anni di seguito alla carovana Take That part 2. L’ultima sorpresa sgradevole stasera. Ancora a parlare della loro sessualità, dei loro inizi sopra le righe. Ancora a ribadire il concetto di Robbie lo sballato, cocainomane ma talentuoso, re del pop alla faccia dei 4 falliti. Gossip, cose false e mezze verità. Una certa Sara che pomposamente era fregiata del titolo di “fan” nella sovrimpressione, ma che a noi è sembrata una presa dalla piazza e messa lì, come nella migliore tradizione di TRL. O al massimo, l’amica dell’amica che legge un gobbo scritto male. Syria che si chiede se Mark Owen abbia fatto degli album o si stupisce se Gary Barlow non è più “il cicciobombo”. E non una parola, dico UNA, sulla musica.
Red, perché succede questo? Perché è così difficile accettare la crescita di quattro uomini, e con essa la crescita di un’intera generazione, che siamo noi? Perché questa musica, che è la nostra, che parla al nostro cuore, è ancora spazzatura da serie B? E perché le copertine sono piene di Tokio Hotel, Finley, My Chemical Romance, che nelle loro canzoni parlano ai ragazzini di vene tagliate, di sballi, di sangue? Noi, che adesso siamo le mamme, siamo preoccupate di questa “degenerazione”, e nonostante tutto, ad apparire degenerate siamo ancora noi. Siamo veramente fuori luogo? Sono le nostre piccole e semplici emozioni davvero fuori tempo massimo? Siamo destinate a cristallizzarci nello stereotipo della fan urlante e isterica finchè i Take decideranno di esistere? E soprattutto, saranno i Take destinati al compatimento perenne di chi ascolta la musica “figa”? Strano destino, allora troppo bambini, adesso troppo vecchi. E nel mezzo noi, che andiamo ai concerti, compriamo i loro dischi, ci stringiamo in un abbraccio virtuale, quando non può essere reale, e condividiamo le stesse sensazioni di allora.
Le rughe, i capelli bianchi, i muscoli meno tonici, i passi di danza appena più affaticati forse fanno ridere i più. Per noi sono i segni del tempo che per tanto tempo abbiamo loro dedicato. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensi. Sai, anche noi thatter abbiamo la nostra Trinità protettrice. In principio fu Pippo Baudo, perché li ha inventati lui. Poi c’è Marco Biondi, che riempiva i pomeriggi radiofonici di loro e non c’era notizia che gli scappasse. E poi c’è Red Ronnie, che un giorno lontano al Roxy Bar toccò veramente “con mano” le conseguenze dell’amore focoso!!
Vieni a trovarci Red. La nostra casa per te è aperta. Quando vorrai ci troverai ad accoglierti come un vecchio amico che ha detto delle parole sagge. Ti aspettiamo qui
http://backforgood.forumfree.net
io sono *Krystal*. Ma puoi chiamarmi Laura. Scusa la lunghezza esagerata….ma mentre ti scrivo sto guardando il dvd del “Beautiful World Tour”. Ed è il mio cuore, come sempre, a parlare.
A presto, spero.
e ora a voi la parola! E pure a Red, speriamo!
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